Il valore della maieutica socratica in ambito aziendale

La maieutica, un metodo filosofico originariamente sviluppato da Socrate, consiste nell’arte di guidare gli interlocutori verso la scoperta di conoscenze e verità attraverso il dialogo e le domande. In ambito aziendale, la sua applicazione può risultare estremamente utile in diversi modi, sia per migliorare le dinamiche di gruppo, sia per stimolare la crescita individuale.

La pratica filosofica applica i principi e i metodi del pensiero critico-filosofico non solo alla vita quotidiana e ai problemi personali, ma anche all’interno di dinamiche sociali e di contesti professionali come, per esempio, le realtà aziendali. Un percorso di pratica filosofica condiviso all’interno di un contesto aziendale, infatti, è in grado di favorire il dialogo tra i colleghi, oltre che di allenare le loro capacità riflessive sviluppando un più profondo e nel contempo esteso livello di consapevolezza. Diversamente dalla filosofia accademica che privilegia la speculazione teorica ed astratta, infatti, la pratica filosofica mira ad un’applicazione concreta e diretta delle idee filosofiche favorendone l’impatto performativo sia a livello esistenziale che a livello professionale. 

La pratica filosofica, pur essendo una pratica molto attuale, affonda le sue radici nell’antichità, quando filosofi come Socrate, Epitteto e Marco Aurelio consideravano la filosofia una guida pratica per vivere bene. In modo particolare essa si ispira alla maieutica socratica. Ma che cos’è la maieutica socratica? Si tratta di un metodo educativo e filosofico utilizzato dal filosofo ateniese, che consiste nel portare alla luce la verità attraverso il dialogo e le domande, senza mai fornire direttamente una risposta. Il termine deriva dal greco “maieutiké,” che significa “arte della levatrice” o “ostetricia”. Proprio come una levatrice aiuta a far nascere un bambino, Socrate, attraverso la maieutica, aiuta i suoi interlocutori a “partorire” le loro idee e a scoprire la verità da sé. 

Questo approccio dialogico manifesta una grande fiducia nella capacità di pensiero del proprio interlocutore; Socrate, infatti, pensava che ogni individuo avesse dentro di sé la capacità di arrivare alla verità e, dunque, lui si limitava ad aiutarlo a raggiungerla senza sostituirsi a lui oppure senza elargirgli una verità dogmatica o imponendo conoscenze dall’esterno. La maieutica socratica rende il proprio interlocutore attivo al punto da essere il protagonista del processo del pensiero. Socrate, dunque, si limita ad aiutarlo ad apprendere da sé stesso, a distinguere le idee che hanno senso da quelle illusorie ed inconsistenti.

La maieutica si basa sul dialogo dialettico attraverso cui Socrate poneva domande mirate per spingere l’interlocutore a riflettere criticamente e a riconoscere le contraddizioni presenti nelle sue idee. Spesso, dunque, Socrate cominciava confutando le opinioni iniziali dell’interlocutore (momento altresì noto col nome di elenchos), mostrando che erano incoerenti, inconsistenti o insostenibili. Si giungeva dunque ad un momento di “aporia”, cioè di dubbio, smarrimento e dissonanza cognitiva. Una volta demolite le convinzioni errate Socrate guidava il proprio interlocutore verso una comprensione più profonda a “partorire” nuove idee, più sensate e, forse, anche più vicine alla verità.

L’obiettivo della maieutica socratica, come si è già detto, non è quello di fornire risposte definitive, ma stimolare un processo di autoriflessione e di ricerca interiore. Socrate non pensava, infatti, che la verità si potesse insegnare attraverso un sapere trasmissivo. Egli pensava piuttosto che la verità dovesse emergere dal confronto critico e dalla consapevolezza dei limiti del proprio sapere. A differenza della retorica, che mira a persuadere e a conquistare il consenso, la maieutica si concentra sulla ricerca della verità e sulla crescita intellettuale e morale dell’individuo, incoraggiando un pensiero autonomo e consapevole.

A ben vedere, dunque, la maieutica poggia su una particolare concezione di conoscenza che stravolge l’idea tradizionale di apprendimento. Normalmente, infatti, ancora oggi si pensa che imparare implichi un processo di acquisizione delle nozioni “dal di fuori”, nozioni che vengono trasmesse da qualcuno oppure nozioni tratte dalle esperienze del soggetto. Socrate, invece, attraverso la sua maieutica si è fatto portavoce di una concezione dell’apprendimento “dal di dentro”, di “apprendere” da sé e di portare fuori, di portare a galla la propria stessa conoscenza che, dunque, non viene più configurata come una assimilazione, ma piuttosto come un parto. Una conoscenza che, per essere autentica, deve nascere, deve diventare viva. E il maestro, allora, non deve più colmare il vuoto del proprio allievo, ma deve aiutare il proprio allievo a distinguere la condizione di vuotezza da quella di pregnanza. 

Ma in che modo può essere utile e come può incidere la maieutica in ambito aziendale? In questo contesto specifico la sua applicazione può risultare estremamente utile in diversi modi, sia per migliorare le dinamiche di gruppo, sia per stimolare la crescita individuale. Innanzi tutto la maieutica, dando luogo ad un processo di domande aperte e stimolanti, aiuta i membri di un team a riflettere in modo profondo sulle loro idee, sulla maggiore o minore efficacia di decisioni già prese o che ancora devono essere prese oltre che sulle varie strategie che possono essere adottate per realizzarle. Con questo approccio dialogico, inoltre, piuttosto che fornire risposte dirette, si spinge il gruppo o l’individuo a esplorare soluzioni innovative. In questo modo, tra l’altro, si favorisce un approccio creativo ai problemi, migliorando l’innovazione aziendale e la capacità di adattarsi a contesti complessi.Attraverso l’arte maieutica le persone trovano da sole le proprie risposte e questo fornisce loro un maggior senso di consapevolezza e fiducia nelle proprie capacità. In questo modo si sviluppa anche un senso di maggior autonomia e motivazione, si diventa maggiormente protagonisti del processo decisionale elaborando e proponendo soluzioni che sono anche il frutto del proprio ragionamento. Un altro importante contributo della maieutica riguarda lo sviluppo di una maggior gestione dei conflitti aziendali mettendo i protagonisti in condizione di analizzare il problema in modo oggettivo. Le domande, infatti, stimolano la comprensione reciproca, oltre che l’autoconsapevolezza. In questo modo si ottengono soluzioni più equilibrate, promuovendo un ambiente lavorativo più sereno. La maieutica, infine, spinge le persone a mettere in discussione vecchi schemi mentali e a esplorare nuove prospettive, favorendo una trasformazione culturale in azienda, facilitando l’adozione di nuove pratiche e promuovendo un miglioramento continuo.